sabato 23 maggio 2015

Meeting 'blackmoriano' bergamasco

Ecco cosa succede quando tre blackmoriani DOC si incontrano in quel di Bergamo!



Al centro la vera protagonista della foto: la mitica JCM800 che ancora si accende e con la quale ho rischiato la denuncia per 'volume osceno' (comunque quello a destra nell'immagine è un avvocato). Alle spalle del mito ci sono io con, alla mia sinistra, il mio roadie virtuale, il grandissimo Son of Alerik, ed alla mia destra Law Hunter o Miracle Man a seconda di cosa preferite.

E la Squier nera? Era la mia ed ora è dell'avvocato; rimane nelle mani di un 'blackmoriano' e tanto mi basta: di sicuro ne farà buon uso. Già che c'ero ho provato la sua Fernandes 'giallo pecora', che colpevolmente non ho fotografato, che si è dimostrata un'ottima chitarra con solo un manico un po' 'colloso', ma comunque suonabile.

La strato del bù è stata pure oggetto di curiosità e, tra l'altro, porta la 'firma' di Son che ha potuto constatare che sul retro della paletta c'è il logo creato da lui per me (e non è l'unica ad averlo).



Sì, la foto è mossa perché Law Hunter era scatenatissimo e Son osservava più che divertito; peccato solo che Son non abbia voluto provare nessuna delle strato: sarà timido?

L'altro momento 'mistico' è stato quello in cui si è materializzata la Strato del '74.



Quasi ai miei compari è scesa una lacrimuccia dalla commozione, ma l'avvocato non ha perso tempo e ci ha dato dentro a più non posso.

A proposito di commozione e di emozioni, devo dire che all'inizio passare dal 'virtuale' al 'reale' è stato realmente emozionante perché noi della vecchia guardia alla fine le persone le vogliamo conoscere, non ci bastano i nickname e così le chitarre le vogliamo 'toccare' e non solo immaginare. Vedere Law e il mitico Son dal vivo, 'LIVE', è stato veramente emozionante; passato lo stupore iniziale ho acceso il Blackstar, due riff di Blackmore e si è cominciato a parlare la stessa lingua. Tra l'altro i due 'loschi figuri' hanno potuto vedere con i loro occhi il 'set cinematografico' dei miei video, saranno rimasti stupiti della pochezza del tutto e del 'fatto in casa' alla buona, ed ascoltare il Blackstar dal vivo potendo così confermare e/o smentire la fedeltà o meno delle mie registrazioni - compreso il pedale da 35 euro che secondo Son ha un suono più bello dell'OD del combo.

Alla fine ho deciso di utilizzare anche il flash della macchina fotografica - che prima non ho voluto usare per non falsare i colori delle chitarra con l'unico risultato di rendere il tutto molto, troppo, granuloso - per immortalare ancora l'avvocato alle prese con un'arringa delle sue.



Blackmore sarebbe fiero di noi! (non tanto per le nostre scarse capacità, ma per la passione)

venerdì 8 maggio 2015

Un piccolo scherzo

Una volta su un forum si parlava tanto di Fender Signature e di come mi piacesse modificarle ed alla fine è saltato fuori uno che mi ha fatto questo simpatico regalo. Sembro o non sembro 'uno-di-quelli-veri'?



Comunque c'è poco da ridere perché Strato più 'personalizzate' di questa è dura trovarne!

giovedì 7 maggio 2015

Ancora per sfizio

Restituito l'Archer, che comunque aveva un bel suono, ma che poco si 'sposava' con gli altri miei OD ed era un po' troppo fuori budget, oggi mi son preso lo sfizio di provare anche l'Ac-Tone della Martin, quello che vedete qua sotto.



Cominciamo subito con il dire che è molto, ma molto più gestibile del suo fratellone Plexitone, quello giallo provato tempo fa che è finito nella pedaliera dell'altro chitarrista con cui suono. Cosa abbia del VOX onestamente non lo so, mai potuto provare un Ac-30 tirato a dovere, ma ci tiri fuori un suono alla Status Quo invidiabile e, sparandolo tanto, molto vicino al Brian May-sound. Ma la sorpresa, ancora una volta, è quanto questo pedale suoni simile al Boss Combo Drive; differenze ce ne sono, sia chiaro, ma veramente non abissali: al 75% sono simili e comunque si capisce che vogliono ispirarsi a 'quel suono lì'! Per assurdo il Boss è più versatile, ha molto più gain, e una sezione tono con due controlli che aiuta di più a 'scolpire' il suono; il Carl Martin è più granitico e meno moderno come suond anche se con il cut, cioè il tono, al massimo può veramente 'trapanare' le orecchie pure lui per gli acuti tipici VOX.

Considerando il prezzo dei due pedali da nuovi direi che probabilmente avrei scelto il Carl Martin per il suo suono più ampli-like, ma avendo già il Boss, preso usato, il gioco forse non vale la candela; tenendomi il Boss ho probabilmente meno qualità, gli acuti sono un pelo 'fuzzosi', ma, incredibilmente, si pulisce meglio con la manopola del volume anche se sarebbe meglio dire che si schiarisce di più. Quindi al 90% il Boss rimane in pedaliera e il suo possibile sostituto torna in negozio e questo non me lo sarei mai aspettato. Mi riservo un'altra prova domani spingendolo con il Micro Amp plus per vedere l'effetto che fa.

In tutta onestà devo dire che da quando nel Celestion ho messo il V30 il Combo Drive suona un pelo peggio e non riesco più ad ottenere quel suono alla 'Made in Europe' che il vecchio cono del Blackstar mi restituiva, motivo per cui cerco qualcosa di meglio. Ma ieri sera alle prove - tra l'altro abbiamo perso la cantante per motivi suoi di salute e forse anche altro di cui non voglio sapere - ho praticamente suonato un brano dei Toto (chitarra ritmica, l'unico solettino non lo faccio io) usando solo il Combo Drive come OD e pure con un leggero delay e flanger sempre inseriti: un suono molto lontano dai miei, ma molto anni '90 che era praticamente perfetto per il brano. Boh!

martedì 5 maggio 2015

Provare per sfizio

Sì, sì... lo so a cosa state pensando: avevo detto che era finita, ma la curiosità mi era rimasta e quindi l'ho provato, anzi: lo sto provando.



Cominciamo con il dire che questo 'clone' del Klon è forse quello con la grafica più indovinata e vi assicuro che pesa come un macigno anche se è più piccolo degli altri pedali. Ma come suona?

Bene, non c'è che dire e non è così medioso come mi aspettavo o come era, ad esempio, il Soul Food della EHX che anche lui vuole essere un 'clone' di quel famigerato pedale 'mitologico'. A basso gain colora leggermente il suono di medie gonfiandolo, ma mai troppo; salendo diventa più un overdrive, ma mai esagerato. Ottima la manopola Treble ed anche quella del volume, output: ce n'è più che a sufficienza.

Ho provato ad usarlo al posto del MicroAmp plus come booster ad inizio catena ed è ottimo: peccato che la sua natura più da OD fa sì che appena inserisco un OD spinto dopo, tipo Crunch Distortion, il fruscio sale alle stelle: e dire che il gain era appena ad ore 9 se non sotto. L'avevo già notato facendo altri paragoni tipo Soul Food e simili: il MicroAmp plus è di una silenziosità veramente notevole! Alla fin fine ottengo qualcosa di simile anche con il MicroAmp plus anche se quella puntina di medi all'MXR manca ed è meno compatto, ma più hi-fi. Ho quindi provato ad usarlo al posto del Blues Mood della Mooer che è un po' il punto debole della mia pedaliera: suona meglio specie a basso gain, ma se lo metto in stack con lo Sweet Honey ottengo sì più medi, ma si ingolfa un po' di più. Il Mooer rimane sempre più aperto e se metto lo switch del Blues Mood su Fat e chiudo il tono arrivo per l'80% ad avere lo stesso suono con un po' di gain in più a favore del pedale blu. Quello che l'Archer ha sempre in più rispetto ai pedali che ho è una certa rotondità, suppongo data dai medi, ed una compattezza sugli accordi veramente notevole.

Vale la pena spendere poco più di 200 euro per avere quel 20% in più rispetto a quello che già ho?

martedì 28 aprile 2015

Vediamo chi è bravo...

... e capisce che cosa ho combinato stavolta.



Lo so, non serve a nulla, ma è un deterrente a possibili futuri cambiamenti!

venerdì 17 aprile 2015

BreVigilius - 5

Quasi ci siamo, abbiate fede e vedrete che vi liberete di me e dei video sulla pedaliera! ;-)